Stagioni
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Sono bianchi i tuoi capelli
e scorre ancora l'acqua del fiume
lavando via gioie e dolori
forse anche dolci ricordi.
Sono tenaci i miei pensieri
come il gambero di fiume
trovano rifugio dalla corrente
in un'ansa tranquilla e sicura.

Crepita il fuoco nel camino
ma scalda appena i nostri cuori.
Primavera gioca lontana
e ride e si burla di noi
prorompente di giovinezza
piena di calde speranze.
Ci sorprese a guardarci negli occhi
a scambiarci vaghe promesse
tra i fiori del prato.

Crepita il fuoco nel camino
ma scalda appena i nostri cuori.
Certo non come fece Estate carica
di frutti e di desideri
consumati sotto il torrido sole
e non bastò l'acqua del fiume a lavarci
né il fuoco delle stoppie a purificarci
ché vivo era già il dubbio
e il vento spazzò via il resto.

Crepita il fuoco nel camino
ma scalda appena i nostri cuori.
Non come il mosto d'Autunno
saturo di vapori e di sogni
invocati a sconfiggere la noia
sottile presaga di future nequizie.
Gli aculei del vizio ci bucarono
vagando impietosi nel nostro corpo
avidi di cellule ancora sane.

Crepita il fuoco nel camino
ma scalda appena i nostri cuori.
Tu mi guardi orribile principe
ma scorgi solo le mie spoglie brulle
non vedi il verde germoglio che spunta
ricco di fede
scalzando la scorza del mio cuore.
Crescerà fiducioso a primavera
quando potrà nutrirsi di nuovo
del nettare d'un altro amore
e ormai sarà arduo fermarlo.

Le rose dell'amore