Un rapporto d'amore non è mai paritetico. Spesso una delle parti compie un
investimento di tempo, di sentimenti, di energie e di aspettative di gran lunga maggiore
rispetto all'altra. Così la fine dell'amore traccia un baratro da cui qualcuno
stenta a riemergere. Questa silloge, tra poesia e prosa poetica, traccia il profilo
di chi è solo con il suo dolore sterile anche in mezzo alla folla.
Scritta quasi dieci anni prima della sua pubblicazione, la silloge narra le
conseguenze devastanti che può avere sull'animo umano un sentimento
amoroso non corrisposto. Paola Checcarelli, nella sua prefazione, ha voluto
evidenziare come: «Nicoletta Berliri... presenta... un suo originale percorso
d'amore in cui la poesia si coniuga... con la prosa così da disegnare,
o meglio, da dipingere una sorta di diario, in cui la ricerca del significato
dell'esistenza e del bisogno d'amore e d'essere amati - che ad esso indissolubilmente
si lega - si fa domanda che investe le ragioni d'essere della sofferenza, del
dubbio, ma anche - nonostante tutto - di un'inesausta speranza.» |