Calamaio

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Vincenza Lizzi
Questa giovane donna, medico felicemente single, ha sempre amato la poesia e lo scrivere.
La sua dirompente vitalità traspare dal modo in cui si esprime: ci aggredisce, come un torrente in piena, con l'irruenza delle parole.

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La stanza dei giochi

La stanza dei giochi
Barlume lontano
Sequenza di emozioni sbiadite
Torna a vivere in me
Dolce si siede nel profano giardino del cuore
Io sono lì
Seduta tra le mie bambole bionde
Nella loro casa segreta
Cercando di ricostruire nella mente
L'istante in cui le ho abbandonate

E' il distacco dalla mia stanza dei giochi
Che mi fa nascondere nell'intimità
Ora è chiusa
Impolverata
Buia
Non ho cambiato nulla
Tutti i miei ricordi di trecce bionde e vestiti sfarzosi
Sono rinchiusi lì
In uno scrigno violato solo dalla chiave del destino

Quante volte ho provato a sbirciare
A intravedere la bambina che vive tra i suoi oggetti inanimati
Con fiati leggeri dipingo nella mente
La gioia di essere celata al mondo
L'ingenuità di uno sguardo
Mi scopro diversa
Mai sazia
Mentre vago nell'utopia
Di trovare una nuova stanza dei giochi
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decorazione









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Strana è la vita

Strana è la vita
mi dicevo da piccola guardando l'altalena
non capivo da che parte andava il vento
i riccioli biondi a coprire un istante il viso
il sole penetrante
il desiderio di custodire gli occhi
da sguardi indiscreti.
Strana è la vita
mi dicevo al liceo
ora capivo l'ondulare delle foglie
la bocca unta di rossetto
il vibrare delle corde di un bacio
il buio di un pensiero che si dipana
il fiore selvaggio sbocciato nell'arsura.
Strana è la vita
quando qualcuno ti osserva per strada
e ti senti violata della tua intimità
provando vergogna nell'inarcare la schiena
nel dischiudere le gambe.
Strana è la vita
quando sali le scale del primo dolore
arrampicato sulla tua anima
divincoli le braccia
senza riuscire a muoverle
ti senti ladro
o derubato attore
mai protagonista sereno
mai eterno.
Strana è la vita
quando guardi tua madre
e la vedi soffrire
per proteggere il suo cuore
dalla durezza del mondo.
Strana è la vita
mi dicevo alla laurea
una lacrima asciuga anni di illusioni?
Un sorriso sopisce la voglia
ti nascondi in giovani radici
fragili
piantate nell'interiorità dei gesti
estranei ti si fan di fronte
chiedendo acqua a una bocca assetata da anni
ti senti deluso
non puoi competere con loro
la tua sete è straripante.
Strana è la vita
mi dicevo ieri
seduta nel mio scrigno
adagio ho trovato gioielli
anelli di smeraldi
brillanti
severa ho richiuso
il rumore mi attanaglia la mente
ho pianto pensando all'oceano
sì, l'oceano dei miei anni
dove ho disperso come gocce i miei sogni
la pesca li ridesta
la rete trabocca di sensazioni.
Strana è la vita
mi dico ora
in questo istante
lottando per un amore che
non diverrà mai un castello dorato
con carrozze e fate
resterà chiuso segreto
nel mio scrigno
denudato dai ricordi.
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